Cosa fa un editor con i vostri testi? Li legge, innanzitutto, e ricava da questa prima lettura una impressione generale; il primo contatto con la vostra storia gli consente di iniziare a capire quali sono i pregi del testo (una storia ‘forte’, uno stile personale e riconoscibile, dei personaggi credibili) e quali, invece, sono gli aspetti su cui lavorare (una struttura priva di tensione narrativa, dei dialoghi inverosimili, dei passaggi bruschi); è questa la fase in cui vi verrà fornita una scheda di valutazione che riassuma questi aspetti e che individui il percorso da seguire per editare il testo. La scheda di valutazione contiene anche una sinossi, e molto spesso capita che questa non corrisponda a quella che l’autore ha scritto, perché, ad esempio, la linea narrativa principale è diluita in troppe storie secondarie e quindi l’intenzione dell’autore di fare di A il personaggio principale e di X il tema si è persa in corso d’opera.
Ciascun editing, poi, ha un proprio percorso: si può partire dalla struttura, individuare i punti di svolta e lavorare ricollocando il materiale in un nuovo assetto prima di lavorare allo stile, oppure si può ripulire il testo prima di mettere a punto gli archi narrativi.
Ogni modifica dell’editor viene suggerita, discussa e poi segnalata nel testo in maniera che l’autore sappia esattamente quali sono gli interventi: vi troverete, ad esempio, in rosso le parti da cancellare, in verde le aggiunte e fra parentesi quadre le domande e i suggerimenti. Diffidate da interventi non segnalati: l’autore ha l’ultima scelta.