World of Wonders. Elogio di lucciole, squali balena e altre meraviglie | Aimee Nezhukumatathil
Questo meraviglioso saggio non è ancora edito in Italia, e noi speriamo possa esserlo presto, e per questo abbiamo pensato di parlarvene.
L’articolo qui di seguito è di Mindy Meja contributor del sito EcoLitBooks che ci ha gentilmente concesso la traduzione.
EcoLit Books è una rivista online indipendente statunitense, fondata nel 2012, dedicata alla scrittura – narrativa e saggistica – relativa a tematiche ambientali e in difesa degli animali.
Aimee Nezhukumatathil informazioni sull’autrice qui https://aimeenez.net/
a cura di Redazione ZEST
Nessuno comprende la natura come un poeta e Aimee Nezhukumatathil lo dimostra in World of Wonders, il suo primo libro di prosa. La raccolta di saggi di Nezhukumatathil si basa sulle esperienze e interazioni a contatto con la natura.
Nata da madre filippina e padre del sud dell’India, e a causa delle richieste di lavoro della madre psichiatra Nezhukumatathil è cresciuta ovunque negli Stati Uniti, immersa nei paesaggi da New York all’Arizona. Scrive dalla prospettiva del poeta e da persona di colore in un mondo di bianchi privilegiati.
“A catalpa can give two brown girls in western Kansas a green umbrella from the sun.” La frase di apertura introduce immediatamente i lettori alla forma del libro, un ibrido di memorie e uno studio naturalista. Ogni fase della vita di Nezhukumatathil, dall’infanzia ai giorni nostri, è abbinata a un particolare tipo di flora o fauna, e a ciò che apprende da queste meraviglie naturali. La maggior parte dei saggi sono splendidamente illustrati da Fumi Mini Nakamura, un inserimento di stravaganti punti di contatto in tutto il testo, e come benefit ulteriore sono disponibili, da scaricare gratuitamente sul sito web di Nezhukumatathil, fogli da colorare che combinano una selezione di prosa e illustrazioni.
I saggi iniziano con l’infanzia di Nezhukumatathil e i suoi primi incontri con il mondo naturale, che le hanno dato la possibilità di conoscere meglio se stessa e il pianeta stesso. In un saggio, Nezhukumatathil racconta che quando frequentava la scuola elementare, un insegnante l’abbia umiliata per aver disegnato un pavone, un animale “anti-americano”. Il saggio sulle piante di Noli me tangere (Mimosa Pudica) è particolarmente toccante. “How I wish I could fold inward and shut down and shake off predators with one touch…let me and my children decide who touches them and who touches them not, touch them not, touch them not.”
L’esperienza come persona di colore in America si concentra dolorosamente spesso sull’essere emarginati, oggettivati e categorizzati. Nezhukumatathil combina brillantemente questi ricordi con la flora e la fauna e mostra come si riuscita a trovare forza dal mondo naturale per vivere in quello umano.
I saggi segnano l’evoluzione dell’eco-coscienza di Nezhukumatathil dalla crescita all’età adulta. Assistiamo alla sua angoscia quando un polpo le muore tra le mani, e alla scoperta delle Micrixalus, “le rane danzanti.” Gli argomenti variano dai monsoni indiani alle anguille a nastro alle lucciole, e mettono in evidenza la sua conoscenza e un gioioso apprezzamento per ogni specie. L’unica lacuna evidente nei suoi argomenti è la mancanza di animali da allevamento, la cui dignità e meraviglia dobbiamo vedere con maggiore urgenza. Si spera che Nezhukumatathil potrà presto occuparsi con il suo meraviglioso talento di tacchini selvatici o bovini Red Angus.
La voce di Nezhukumatathil è una meraviglia in sé. Nel suo saggio sulle Monarca, ci racconta come le farfalle migratorie si dirigano bruscamente sul lago Superiore. Nessuno sapeva perché fino a quando un geologo non scoprì che lì migliaia di anni fa vi era una montagna.
“Does this message transmit through the song they sing to themselves on their first wild nights, spinning inside a chrysalis? Or in the music kissed down their backs as they crack themselves open to the morning sun? Does milkweed whisper instructions to them as it scatters in the meadows? Maybe that is the loneliest kind of memory: to be forever altered by an invisible kiss.”
Le parole di Nezhukumatathil intrecciano connessioni, luminose e inaspettate, e ci aprono gli occhi verso il meraviglioso mondo circostante.
World of Wonders sconfessa il pregiudizio implicito di questa società secondo la quale per studiare la natura bisogna essere scienziati, e bianchi. Presenta una struttura in cui si inseriscono perfettamente le esperienze che intende raccontare, è adatto a chiunque voglia scoprire una connessione con il mondo naturale o a chi, di questi tempi, abbia semplicemente bisogno di una dose di meraviglia. E con questo, potrei dire, proprio tutti.